Cordata mariana di Famiglie per le Famiglie

Nel Nome di Maria Immacolata alle Nozze di Cana

Cordata mariana di Famiglie per le Famiglie

Palermo, 8 dicembre 2011

Carissimi,

nella festa dell’Immacolata Concezione ho avvertito un forte impulso interiore per una preghiera intensa e continua a Maria a favore di sposi e famiglie in difficoltà e, soprattutto, per quelle che si trovano sulla via dolorosa della separazione ... Chissà quanti di noi, in modo diverso, sono toccati o, comunque, conoscono il travaglio angoscioso di sposi e famiglie che fanno esperienza di separazione e di divorzio!

Ho sempre pregato – prego – e ho fatto pregare per queste persone. Non solo! Ma, come Missionario Oblato di Maria Immacolata e attraverso l’ Associazione OASI CANA e i Missionari della Famiglia, da molti anni offriamo un servizio di consulenza e di sostegno a singole persone, sposi e famiglie che sperimentano incomprensioni fino ad una conflittualità relazionale lacerante e paralizzante che induce, a volte, alla decisione di separarsi e, poi, divorziare, con la prospettiva, per alcuni di loro, di nuove nozze o di convivenza, con i problemi che tali scelte comportano …

Maria, che ben conosce la potenza della “comunione dei santi”, ha chiesto alla veggente di Fatima, Lucia (secondo il suo racconto di quanto le è accaduto il 10 dicembre 1925), di diffondere la “pratica dei primi 5 sabati del mese” per riparare le offese dirette al suo Cuore Immacolato. Ella ha fatto a Lucia questa promessa: « A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza».

Guardando Maria Immacolata alle Nozze di Cana e colpito dalla sua materna e decisa esortazione («Fate quello che egli, Gesù, vi dirà»), mi è apparsa, in modo nuovo, come Madre di Misericordia; e, considerando la promessa fatta da Maria a Lucia, mi sono detto: Non è forse una grande offesa a Maria ignorare e disobbedire al Figlio suo e non accogliere e custodire il suo Spirito, artefice di ogni comunione specie quella coniugale e familiare? In che modo riparare le offese al suo Cuore Immacolato, materna fonte di Misericordia?

Nel giorno di festa dell’Immacolata e nei giorni successivi è cresciuto il desiderio di una preghiera corale a Maria per gli sposi e le famiglie “in crisi”.

Una preghiera fatta da singole persone e, soprattutto, da sposi e famiglie nella propria casa, in gruppi di sposi e famiglie, nelle sedi delle rispettive comunità ecclesiali di appartenenza.

Ecco, allora, il desiderio di una preghiera continua. Una preghiera che vuole essere anzitutto “preventiva” oltre che “curativa” con il coinvolgimento diretto di chi s’impegna a pregare per la realizzazione della propria e altrui salvezza e santificazione che, nel disegno di Dio, è pienezza di umanità.

Nel mistero della comunione dei santi, anche noi possiamo sperimentare quello che l’apostolo Paolo condivide nelle sue Lettere: Crocifisso con Cristo [in particolare, mediante i sacramenti] non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me e completo nella mia carne quello che manca ai suoi patimenti, a favore del suo corpo… (cfr Gal 2,20; Col 1,24).

Pertanto, pregare per sposi e famiglie “in crisi” non può essere un gesto isolato che ci impegna solo per un breve, lodevole pio esercizio spirituale.

Questa preghiera esige piuttosto l’impegno di ciascuno – degli sposi! – in un cammino di conversione permanente, quale sincero, generoso, totale e radicale dono di sé a Dio per la mediazione materna di Maria.

Mentre, come Maria Immacolata, cerchiamo di vivere in questa dimensione sponsale, impetriamo questo stesso dono e la coerenza con la verità di questo amore, per gli sposi e le famiglie che, nella loro conflittualità, fanno esperienza dell’antitesi del dono, forse, non più capaci di “guardarsi negli occhi” con trasparenza e benevolenza volendo, in modo fattivo, e reciprocamente, il bene dell’altro/a.

Chiediamo a Maria che intervenga presso il Figlio suo perché ancora una volta cambi l’acqua torbida della vita degli sposi e delle famiglie nel sorprendente vino nuovo della coerenza – non con l’effervescenza delle proprie emozioni e le incrostazioni del proprio sentire emotivo – ma con la verità profonda e liberamente condivisa di quell’amore voluto e benedetto da Dio, memori dell’irrevocabile Parola di Dio su ogni coppia di sposi “nel Signore”: “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 19,6).

Considerato quanto fin qui condiviso, ecco la mia proposta e il mio invito: costituire una cordata di persone, sposi e famiglie che si impegnano nella pratica dei primi sabati di ogni mese adempiendo le condizioni indicate da Maria a Lucia, come ricordate sopra, a favore di quelle membra sofferenti della piccola chiesa domestica.

In questo modo contribuiremo anche noi a riparare le offese fatte a Maria, tali, proprio perché fatte al corpo del Figlio suo.

Il primo “appuntamento” è per sabato 7 gennaio 2012, per chi può, nella chiesa Santa Famiglia di Nazaret, Corso Calatafimi 1057, sede dell’Associazione OASI CANA e dei Missionari della Famiglia, alle ore 21.30.

Con chi vuole far parte di questa cordata mariana saremo in unità di preghiere – in quel “centro comune” che è l’Eucaristia, recitando il Rosario, purificati dal sacramento della riconciliazione – e in collegamento anche tramite e-mail.

Chi pensa di farne parte mi dia un cenno e cerchi di coinvolgere altri in questa santa cordata.

Sicuro che Maria Immacolata, Madre di Misericordia, benedice l’iniziativa di questa cordata, Vi saluto nel nome di Maria Immacolata alle Nozze di Cana.

Per aderire, ricevere informazioni e un promemoria mensile manda una mail all’indirizzo: cmfxf+subscribe@googlegroups.com

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